Anche quest'anno per le
feste di Natale non poteva mancare la rievocazione del presepe vivente per le
vie del Rione di San Teodoro. Allestito dall’associazione socio culturale “P.
Ardito” insieme alla Parrocchia di S. Teodoro Martire, col patrocinio del
Comune di Lamezia Terme, della Provincia di Catanzaro e della Regione Calabria
e grazie agli abitanti del rione che hanno messo a disposizione le abitazioni. La
rievocazione del Presepe sarà replicata nuovamente nei giorni 4 e 6 gennaio
2015 a partire dalle 18:00. Per la festa dedicata alla Befana, il 6 gennaio, è
previsto l’arrivo dei Re Magi a cavallo, il cui corteo partirà da P.za Mercato
Vecchio alle 19,00 e realizzato grazie alla partecipazione del “Circolo Ippico
Lagani Hors”.
Una tradizione che dura ormai da ben tredici edizioni e che ogni
volta ha un fascino particolare. Ancora più particolare
perché protagonisti della rievocazioni non sono i tipici personaggi dei
presepi, bensì i nostri tipici artigiani con la rappresentazione di antiche
Arti e Mestieri. Un vero e proprio viaggio nel passato, non solo nel vero
spirito natalizio e religioso, ma anche nel vero spirito calabrese e
soprattutto lametino.
A indicarci la via è
come sempre Federico II di Svevia e già da lontano vediamo ben illuminata la
stella cometa posta in cima al Rione, sullo splendido Castello Normanno.
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Foto di Dattilo Valentina |
Pioviggina, ma
nonostante le molte persone, di Lamezia e non solo, e altrettanti ombrelli, è tutto suggestivo, anzi, l’atmosfera
è resa ancora più veritiera e oserei dire magica, la vista man mano che si sale
è sempre più bella e le “rughe” del rione sembrano rivivere di antichi ricordi.
Siamo letteralmente immersi in questo presepe.
Si comincia da via SS.
Salvatore, dove troviamo due persone con abiti tipici che ci accolgono e subito
ci ritroviamo di fronte la prima “tappa” di molte che, come tante piccole
botteghe, portano affisse in alto il nome in dialetto che riporta proprio all’antico
mestiere che si svolgeva. Si comincia con il “Maiale- Puarcu”, dove non
potevano di certo mancare i salami e
i piatti cucinati al momento per farli assaggiare ai visitatori, sempre a base
di carne di maiale.
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Foto di Dattilo Valentina |
Nel Vico S. Rita ci
ritroviamo in un’abitazione così come erano quelle di S. Teodoro all’inizio del
secolo scorso. La chiamano “Cambara”, gli scalini sono stretti e ripidi ma
saliti al primo piano abbiamo di fronte davvero la cambara di un tempo, una
signora lavora a maglia
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Foto di Dattilo Valentina |
E a terra c’è il braciere,
unica fonte di calore, e persino un forno
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Foto di Dattilo Valentina |
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Foto di Dattilo Valentina |
Come non arrivare poi
alle signore intente a fare “a pasta i casa”, mentre con maestria lavorano gli
strozzapreti.
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Foto di Dattilo Valentina |
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Foto di Dattilo Valentina |
Più avanti altre scene
di ordinaria quotidianità e altri antichi lavori femminili, come “u Tilaru”, un
vero e proprio telaio antico e vecchie signore che lavorano
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Foto di Dattilo Valentina |
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Foto di Dattilo Valentina |
“Liutaiu”
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Foto di Dattilo Valentina |
“Scarparu”
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Foto di Dattilo Valentina |
“Fhurnu”, il vecchio
forno a legna che sforna pane appena fatto, che di certo non poteva mancare
così come non potevano mancare le caldarroste e le tradizionali “grispelle”. Quando
entro in questo vecchio forno sembra che il tempo si sia fermato, c’è un gran
profumo e il pane è nel forno, un’anziana signora aspetta che il pane sia
pronto per poterlo offrire ai suoi ospiti, così poco dopo anche io ho l’onore
di assaggiarne un pezzo. Buonissimo.
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Foto di Dattilo Valentina |
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Foto di Dattilo Valentina |
Intanto una musica e
canzoni calabresi ci accompagnano nella salita, sono due i gruppi Folk
impegnati nella rievocazione, “Nicastru c’abballa” e “Cori Calabrisi”.
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Foto di Dattilo Valentina |
Eccola lì “a Putiga du
Vinu”, si brinda per le feste
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Foto di Dattilo Valentina |
“u Furmaggiu”, dopo
aver visto fare e infornare il pane, questa volta si fa la ricotta fresca
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Foto di Dattilo Valentina |
“u Sapuni”, l’antico
modo di fare il sapone
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Foto di Dattilo Valentina |
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Foto di Dattilo Valentina |
“u Critaru”
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Foto di Dattilo Valentina |
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Foto di Dattilo Valentina |
Foto antiche di un’antica
città quale era prima Nicastro
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Foto di Dattilo Valentina |
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Foto di Dattilo Valentina |
Man mano “scopriamo”
tutte le tappe e gli angoli più caratteristici di queste viuzze, che sanno di accoglienza, di calore, di casa, il luogo in cui tornare quando si ha voglia di staccare un po' e che sai che è sempre pronto ad accoglierti, fino ad arrivare al Catello dove
troviamo “a Forgia”
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Foto di Dattilo Valentina |
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Foto di Dattilo Valentina |
Finalmente siamo alla
capanna della Natività, allestita grazie alla disponibilità dell’amministrazione
comunale proprio all’interno del Castello Normanno-Svevo. Ancora
una volta protagonista è un bambino originario del Rione con la madre e il
padre nei panni della Madonna e di S. Giuseppe. Benché sia solo una
rappresentazione si ha la sensazione di trovarsi davvero in quel tempo e in
quel luogo.
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Foto di Dattilo Valentina |
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Foto di Dattilo Valentina |
Il “viaggio” è finito e
ci apprestiamo a scendere verso il centro della città, un ultimo sguardo ed
ecco una parte del panorama della città
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Foto di Dattilo Valentina |
Ecco un altro presepe.
Dattilo Valentina