Il liceo classico F.
Fiorentino di Lamezia Terme compie 150 anni. Vista l’età è una storia lunga la
sua. Nacque come ginnasio comunale nell’ottobre del 1862 dalla volontà di
Pasquale Celli, mentre aprì ufficialmente i battenti, nei locali dell’ex
convento domenicano, il 9 novembre 1863, appunto 150 anni fa e solo in seguito
fu trasferito in un edificio più moderno. Sotto la direzione del prof Pietro Ardito,
studioso e letterato nicastrese, fu intitolato al filosofo di Sambiase
Francesco Fiorentino. Nel 1908 il ginnasio venne dichiarato regio grazie a
Felice Antonio Nicotera, altra figura molto importante e regio direttore dell’istituto
e aumentò ulteriormente il numero degli alunni finché, nel decennio 1930- 1940
raggiunse ben 500 iscritti. Nel 1931 venne istituita la prima classe del
triennio e nel ‘41 in seguito alla riforma Bottai che istituì la scuola media,
venne costituito il Regio Ginnasio Liceo Francesco Fiorentino.
È anche il “mio” liceo, io stessa ho camminato per quei corridoi e seguito lezioni in quelle aule pensando al mio futuro. Ho passato lì gran parte della mia adolescenza. A tanti anni dal mio diploma di maturità classica tornare davanti a quei cancelli, che ho varcato per cinque anni, fa un certo effetto, un moto d'orgoglio e di commozione. Visibilmente commosso è apparso anche l’attuale preside dell’istituto Albino Cuda felice di avere lì presenti personaggi di spicco ma soprattutto ex alunni, alunni, docenti e l’ex preside Gaetano Pucci che ha ricordato la sua esperienza come alunno, docente e poi preside dell’Istituto e che affettuosamente e con rispetto chiama “compagno di pensionamento”.
“Tutti facciamo parte della storia di questo liceo per quello che rappresenta”.
Durante la cerimonia è stata recitata anche una poesia di Luciana Parlati, che ha conseguito il diploma proprio al liceo Fiorentino oltre ad esserne stata anche una docente fino al pensionamento. Poesia dedicata a questi 150 anni e scritta in dialetto nicastrese perchè “il dialetto va dritto al cuore” e che ora cercherò di riportare:
Foto di Dattilo Valentina |
È anche il “mio” liceo, io stessa ho camminato per quei corridoi e seguito lezioni in quelle aule pensando al mio futuro. Ho passato lì gran parte della mia adolescenza. A tanti anni dal mio diploma di maturità classica tornare davanti a quei cancelli, che ho varcato per cinque anni, fa un certo effetto, un moto d'orgoglio e di commozione. Visibilmente commosso è apparso anche l’attuale preside dell’istituto Albino Cuda felice di avere lì presenti personaggi di spicco ma soprattutto ex alunni, alunni, docenti e l’ex preside Gaetano Pucci che ha ricordato la sua esperienza come alunno, docente e poi preside dell’Istituto e che affettuosamente e con rispetto chiama “compagno di pensionamento”.
“Tutti facciamo parte della storia di questo liceo per quello che rappresenta”.
Foto di Natalia Raffaele |
Durante la cerimonia è stata recitata anche una poesia di Luciana Parlati, che ha conseguito il diploma proprio al liceo Fiorentino oltre ad esserne stata anche una docente fino al pensionamento. Poesia dedicata a questi 150 anni e scritta in dialetto nicastrese perchè “il dialetto va dritto al cuore” e che ora cercherò di riportare:
“O
cara cara scola mia i ‘na vota
Ma
chi dicu
O
cara cara scola mia i ‘na vita
E
non solo d’a mia, ma di tanti e tanti ca puru tanu amatu
E
dintro u cori luaru t’hanu stipatu
Sugn’io
cammu venutu a festeggiari sti 150 anni
E
ad astutari a numi i tutti i scolari antichi e virtuali
Sti
candili che ancora anna allumare u core e alla mente i tanta gente
I
tanti giovani specialmente
Quantu, quantu tiampu è ormai passatu
Ma
tu liceo classico Fiorentinu si ristatu, si ristatu
Cumu
‘na quercia antica ta chiantatu e quanti quanti frutti preziosi ha datu
E
quanta storia ha campatu
A
storia da patria nostra ha accompagnatu
E
puru tu hai tribulato, stai tribulando ancora
E
i tiampi Su difficili a campare
Ma
tu
Cumu
nu faru i luce di sapiri nun ti pua
chianu chianu astutari
S’
arribbellano o vero Virgilio e Cicerone
S’arribbellano
pure Socrate e Platone
E
tutti tutti i classici che n’anu accompagnato
inta ‘sta vita
E
tanti tanti voti cunsulatu
E
beh mò u pc nicissariu ha diventatu
E
lu tablét e pua lu smartphone
L’e-book
e tutte ‘ste diavolerie che hanu inventatu
Ma
‘o passato nua un lu vulimu cancillare
Stu
rande nuastru gluriusu passato
Valori
inalienabili che n’hanu tramandatu
In
randi cuntu l’avimu nua i tiniri
Si
un vilumi du u tuttu scumpariri
Buon
compleanno cara scola mia
Di
tutti quanti nua ca simu e simu stati
E
pua l’auguru è che tant’anni ancora duri
Ad
educare menti e cori puri.”
Finalmente durante la
cerimonia un timido raggio di sole si fa spazio tra le nuvole, vengono scoperti man mano i ritratti di Celli, Ardito e Nicotera. Dopo, viene tirato giù
il drappo che scopre l’intitolazione del viale interno a Felice Antonio
Nicotera con la partecipazione del nipote e di un altro discendente. Altro
momento di commozione.
“Un pensiero va ai ragazzi a cui questa scuola dà la possibilità di diventare oltre che ottimi professionisti in futuro, anche degli ottimi cittadini” è il pensiero dell’assessore Piccioni ex alunno del liceo al quale si aggiunge il pensiero, da me condiviso, del sindaco Speranza, anche lui ex studente: “ è la festa non solo di una scuola, ma di tutta la città”.
Prima della chiusura ufficiale della cerimonia, è stata poi scoperta la targa celebrativa intitolata a Pasquale Celli.
Foto di Dattilo Marisa |
Foto di Dattilo Marisa |
Foto di Natalia Raffaele |
“Un pensiero va ai ragazzi a cui questa scuola dà la possibilità di diventare oltre che ottimi professionisti in futuro, anche degli ottimi cittadini” è il pensiero dell’assessore Piccioni ex alunno del liceo al quale si aggiunge il pensiero, da me condiviso, del sindaco Speranza, anche lui ex studente: “ è la festa non solo di una scuola, ma di tutta la città”.
Foto di Dattilo Marisa |
Foto di Dattilo Marisa |
Prima della chiusura ufficiale della cerimonia, è stata poi scoperta la targa celebrativa intitolata a Pasquale Celli.
Sono tante le
generazioni accomunate da questo istituto nel quale si sono formate e continueranno
a formarsi. Rappresenta un importante punto di riferimento culturale e
nonostante tutto, nonostante tutti i problemi che si pongono davanti, la storia
del Liceo Classico, la nostra storia, questa “fucina di fervide menti” non sarà
mai cancellata.
Dattilo Valentina
Dattilo Valentina