domenica 22 settembre 2013

Ricordando una domenica d'estate...

"Marzo pazzerello, guarda il sole e prendi l'ombrello!" Eheheh! Si potrebbe dire lo stesso di settembre. Le passeggiate si fan sempre più rare e si riscopre il dolce sentimento di protezione che danno le mura domestiche; come gatti sedentari ritorniamo a far le fusa a un sole pigro o addirittura assente.

Nel grembo della sera la mente trova fertilità nel raccontare ricordi...

Estate...



D'un tratto rivivo questo momento, il verde odoroso degli alberi e le fulgide ciglia del sole d'agosto...

Sempre domenica...


Fantino


Gli ori del sole d'agosto sono i più preziosi:

s’incastonano tra le pietre...




accarezzano le foglie del fico...






e  scivolano sulle basse tegole di una casa diroccata...





Nell'aurea festa, il sole inghirlanda il capo di chi come me, vorrebbe trovare l'assoluto nel relativo.
Le tasche colme di sassi e fiorellini ora stipati nella mia piccola "Sila" (scatolina nella quale conservo 'ricordi' di ogni mia passeggiata nel verde). Ero già stata a Fantino (frazione del mio paese, San Giovanni in Fiore), qualche estate fa o forse più. Paese abbandonato, non è rimasto nulla e questo nulla stimola la fantasia, ti vien spontaneo domandare a queste pietre, mute testimoni di un tempo che si può soltanto immaginare.

Caccuri

Arrivati a Caccuri, ciò che cattura da subito lo sguardo è il famoso castello...



Castello troneggia su di un' imponente formazione rocciosa sulla quale si situa l'intero paesino.


foto di M. Claudia Leone

Una simpatica Giulietta saluta dal suo balcone e augura una buona passeggiata. Il mezzogiorno stampa sui muri ombre fugaci di mici affamati e colli lunghi di lampioni. 
Poi la chiesa di Santa Maria del Soccorso... 



Dall'orologio del campanile il tempo sembra essersi fermato...



Il paesino conserva ancora intatte le "originalità" di tempi lontani, come questa simpatica insegna probabilmente anni '70: chissà cosa saranno questi "diversi"...?




Santa Severina

Santa Severina, di te hanno scritto:


« C’è una città turrita nelle terre calabresi, di non oscuro nome,
là dove scorre l’onda del nebbioso Neto,
posta sull’alto di un monte, su rupi rocciose,
e meglio di ogni altra cinta da lunga cerchia difensiva »
(Gian Teseo CasopperoSylvae, 1520-1530)




Le alte merlature del castello indicano un cielo caldo e terso, nella quiete del pomeriggio  qualcuno ha lasciato una seciulla sotto al sole...



Ah! Le Api...! Ogni piccola viuzza propone un proprio motocarro, sono ovunque, i colori preferiti: azzurro e verde bottiglia.


 Ed ecco la famosa Cattedrale di Santa Anastasia...


Avvicinandomi non posso che notare gli angeli naif, fregio illuminato sull'enorme portone...



All'interno, tra gli affreschi domina la tecnica del trompe-l'œil, cornici dipinte ingannano l'occhio dell'osservatore: 




Inganno, inganno... che tutti questi ricordi non siano l'inganno di un momento vissuto come un sogno...? 



Qui termina la passeggiata, ritorno al presente e al piovoso settembre che come ogni anno vorrebbe trattenere gli istanti dell'estate appena trascorsa in lunghe ore di pigrizia e ricordi.







Maria Claudia Leone


                                                                                                                                 
 21 settembre 2013

sabato 21 settembre 2013

Fuori città

Se si vuole trovare un’alternativa alla bolgia della città credo che la cosa migliore sia “fuggire” in uno dei paesini che ci circondano, come se fossero un’oasi di ristoro per le persone che ormai non fanno altro che andar di fretta. Uno di questi paesi è Martirano Lombardo, ma sono un po' di parte, lì ci abitano i miei nonni. Quando vado a trovarli sembra quasi di andare in un altro mondo, in cui tutto è più lento e tranquillo, dove tutti si conoscono e se sei "forestiero" si capisce, e dove i miei nonni sono ritornati dopo tanti anni passati al nord.

Foto di Dattilo Valentina

Ogni volta che mi affaccio da uno dei tanti balconi della loro bellissima casa è come se mi ritrovassi immersa in quella vista : il verde degli alberi, le montagne, che d’inverno sono incorniciate dalla neve, con i tanti paesi confinanti che sembrano quasi presepi e l’autostrada in lontananza che, con la sua forma, sembra disegnare un qualche tipo di figura. Mi godo la vista quasi infinita.

Foto di Dattilo Valentina

Nonno Saverio, intanto, cerca di raccogliere i fichi dall’ albero che si trova nel suo orto, sa che mi piacciono molto e fiero mi mostra le sue piante di pomodori, melanzane, zucchine e il suo tavolo da lavoro. Nonna Maria, invece, mostra fiera le tante cose che con maestria ha ricamato e dice che dovrà insegnarmi a fare la pasta fresca e non solo, ed è per questo che da loro non si smetterà mai di imparare.

Foto di Dattilo Valentina

Sporgendomi ancora posso vedere il campanile della chiesa del Sacro Cuore.

Foto di Dattilo Valentina

Basterà  scendere fino al “Viale dei tigli” per vederla tutta nella sua semplicità.

Foto di Dattilo Valentina

Spesso mia nonna mi racconta alcuni aneddoti della sua vita. Lei settima figlia di una grande famiglia, nata da un padre costruttore di tegole e da una madre che si occupava di tutto, compreso il duro lavoro dei campi, accompagnata da nonna e dalle sue sorelle. Lui figlio unico, nato da un padre soldato arruolatosi in guerra e morto in Russia e da una madre, nata in Canada, che aiutava in casa le famiglie più ricche, purtroppo morta giovane. La vita non è stata di certo facile, hanno negli occhi e nelle parole una saggezza che forse noi, di questo tempo, non potremo mai capire fino in fondo.
Escon fuori delle vecchie foto di qualche anno fa, anche di me bambina. Poi arrivano quelle in bianco e nero, conservate con cura, quelle che valgono più di un tesoro. In due di queste ci sono proprio loro: mia nonna sedicenne, ma con un viso serio e lo sguardo quasi impenetrabile e mio nonno che invece si lascia andare ad un sorriso. Si compensano come solo loro sanno fare.

Sono loro le persone a cui ispirarsi.

Foto di Dattilo Valentina


Dattilo Valentina

domenica 15 settembre 2013

Lamezia Comics & Co.

La manifestazione lametina “Lamezia comics & co.” è ormai giunta alla quinta edizione. La convention è stata ospitata nel complesso monumentale San Domenico, che l’aveva già vista nascere, e si è svolta dalle 10 del mattino fino a notte fonda con vari eventi in programma ed ospiti che hanno interessato tutti gli  appassionati comics Marvel, e non solo.

Foto di Dattilo Valentina

Mi ha davvero colpita, forse perché, ahimè, non vi avevo mai preso parte. Piuttosto interessante è stato l’accesso completamente gratuito che ha certamente invogliato molti ad andare e a partecipare attivamente, ma come non essere curiosi: entri e ti ritrovi di fronte una parte della tua infanzia grazie anche allo spettacolo dei catanesi "Parimpapum" con le sigle dei cartoon, fino ad arrivare a fumetti, games, quadri, modellini, pupazzi e quant’altro di ogni tipo e personaggio possibile.
L’area del chiostro è stata suddivisa in diverse zone, ognuna dedicata ad un’attività specifica. Una parte è stata predisposta per gli stands, i giochi, e il mercatino, dove si potevano trovare alcune chicche, come i primi numeri di alcuni dei fumetti più famosi. Un’altra parte è stata occupata dagli ospiti della kermesse, anche di fama internazionale, che lavorano nel mondo dell’illustrazione e del fumetto: Lucio Parrillo, catanzarese, che lavora come autore con la Marvel; Gianluca Gugliotta, che collabora con la Panini e con la Marvel Comics; i fratelli Luca e Claudio Strati che assieme ad Alberto Acquaviva, hanno pubblicato un fumetto “Mystura – Le leggi fisiche del male”, edito dalla BMZ di Firenze.
L’area centrale del chiostro, denominata “Area Live” è stata protagonista delle simulazioni di combattimenti medievali. I ragazzi dell’Associazione “Passami il Gladio” di Reggio Calabria, infatti, hanno coinvolto i curiosi e i visitatori, convincendoli a partecipare alle gare di combattimenti, con tanto di riproduzioni di armature e spade, naturalmente a scopo ludico. 


Foto di Dattilo Valentina

Foto di Dattilo Valentina

Quest’anno tra l’altro è stato anche indetto un concorso fotografico e artistico dedicato a Fiorella Folino, l’artista lametina scomparsa quest’anno. Diciannove le opere ufficialmente in gara per questa prima edizione del premio, giudicate dagli artisti ospiti della kermesse.


Foto di Dattilo Valentina

Foto di Dattilo Valentina

Una parte delle opere di Fiorella Folino sono state esposte nell’area mostre, dove si può trovare anche un omaggio al genio e maestro degli effetti speciali, Carlo Rambaldi, conosciuto in tutto il mondo per la creazione di personaggi come E.T. o Alien.


Foto di Dattilo Valentina

Al teatro Umberto si respirava la magia del cinema con una rassegna di sei lungometraggi rivolti verso tutti gli appassionati del genere di ogni età, dai cartoni animati per i più piccini, come ad esempio "Epic" e "Zambezia", fino ai film della sera per giovani e meno giovani, come "Il Grande e potente Oz" e "Ironman 3".
Il weekend si conclude con il tanto atteso contest cosplay , saluti finali e chiusura con concerto musicale insieme ai “GOPS” Game Over Press Start…

...ed ora si ritorna alla realtà.

Dattilo Valentina.

(spunti da "Il Lametino")

mercoledì 4 settembre 2013

Punti di vista ... parte II

Non è difficile passare dal centro, zona un po’ più moderna, alla parte più antica della città. In realtà, quasi inconsapevolmente, mi ritrovo in vicoli più storici, di quelli di cui quasi ci si dimentica, di quelli che sembrano incorniciati da vecchie case un po’ malandate, ma che sono piene di storie da raccontare e di vite vissute in un tempo che non è il nostro. Chi ha percorso questa strada e dove porta, ci si chiede.

Foto di Dattilo Valentina

Persino vedere la cupola della Cattedrale da una diversa angolazione, da un diverso vicolo, dà diverse sensazioni. Eppure sono sempre stati lì.

Vista della Cattedrale - Foto di Dattilo Valentina

Un gatto nero sta come appollaiato su di un gradino, ha gli occhi color smeraldo, ma sembra accorgersi della mia curiosità e scappa via lasciando una scalinata vuota.

Foto di Dattilo Valentina

Poco dopo lo ritroverò a rilassarsi in mezzo al verde di una villetta.

Foto di Dattilo Valentina

Ogni sguardo coglie una sfumatura che prima era sfuggita perché spesso ci si ferma ad un’occhiata superficiale, qualcosa di talmente evidente che non riusciamo a vedere o che guardiamo con sufficienza, ma ciò che vediamo in fondo è come uno specchio, siamo noi.

Dattilo Valentina.

lunedì 2 settembre 2013

Agli inizi di settembre. La Madonnina dell'A-Patia.

Settembre, cumulonembo di dubbi e nostalgie. Ormai siamo quasi giusti al mosto di quest'anno, e l'aria settembrina fermenta grappoli d'ingombranti pensieri rimandati a fine estate.
E' domenica, e nella quiete, il riposo s'affolla d'incertezze, meglio uscire...

Tutti gli anni, la prima domenica di settembre si festeggia la Madonna dei tre fanciulli, nella chiesa dell'A-Patia.



C'è poca luce e un insieme di profumi trova rifugio tra i banchi vuoti della chiesa. Piove...





Silenzio. Il cielo sembra battezzare la terra e il grigio pareggiare i colori, che non più brillanti si confondono nella nebbia cinerina.





Le dita intrecciano preghiere e la Madonna nella sua immobile figura sembra stare in ascolto; qualche candela riduce il suo tempo, su d'un altarino un accendino e una scatola di fiammiferi...



Le poche bancarelle allestite in occasione della festa son costrette a chiudere...



"L'autunno è alle porte!"- commenta un signore da poco rifugiatosi in chiesa. 



Continua a piovere. Il vorticoso scendere della pioggia incanta lo sguardo, come il  dipinto dietro l'altare. 
                                                 
                                                       Il miracolo della Vergine



La tela è di fine '600, autore ignoto, e raffigura la storia di tre fanciulli che avvolti nelle fiamme furono salvati dalla Vergine. La Madonna, con in braccio il bambino, siede su una nuvola... li avrà salvati grazie a una pioggia come questa...? 


Maria Claudia Leone