domenica 23 marzo 2014

Sera

E' il tramonto quando mi ritrovo fuori. Si accendono le luci della città, sono di fronte alla Cattedrale e vedendola mi ritornano in mente i versi di una poesia di Dario Galli che, anche se ho già citato parlando di Lamezia Terme, mi piace ricordare.


“Luce alle stelle e splende sotto il sole
il cupolone della Cattedrale
or di smeraldo ed or di malachite,
d’acquamarina, d’agata e d’opale.”
(Vecchio corso- Dario Galli)

Foto di Dattilo Valentina
I dettagli della Cattedrale dei SS Pietro e Paolo, con quelle luci ad illuminarli, sembrano assumere nuovi significati, i busti sembrano più imponenti con il loro sguardo perentorio. Sguardo severo o bonario?
Foto di Dattilo Valentina
Grazie alle luci della sera anche una semplice campana, quella che sento ogni domenica, si fa vedere come fosse la protagonista, lì al centro del campanile che si prepara per la prossima "performance". È la Chiesa di San Domenico che mi ha praticamente visto crescere. Leggo che la chiesa conserva numerosi affreschi ed il quadro di San Domenico, che ha una cornice barocca ad intaglio dorata del 1647. Vi è inoltre un ostensorio in argento fuso e sbalzato, databile alla prima metà dell'Ottocento. Di notevole pregio è l'organo del Settecento, in legno con decorazione dorata. Inoltre di pregevole fattura, tra la prima e la seconda arcata, si può ammirare la Grotta della Madonna di Lourdes mentre di fronte vi è un altarino dedicato al SS. Ecce Homo;
Foto di Natalia Raffaele
La sera, la fine della giornata, un momento di riflessione in cui molti pensieri si placano dopo una intera ed intensa giornata. La città, Lamezia, al contrario della luna, mostra anche un altro volto, è quasi più misteriosa, sicuramente pacata e forse anche un po’ romantica con il suo corso tutto illuminato e “decorato” dai lampioni in fila indiana che mi guidano mentre passeggio presa dalle chiacchiere.
Foto di Dattilo Valentina

I locali e le loro insegne al neon aspettano di riempirsi con l’avanzare della sera, quando si esce anche solo per bere qualcosa, insieme.
Foto di Dattilo Valentina
E a farla da padrone è spesso il Castello Normanno che si vede affacciandosi su via Garibaldi... ce lo mostra anche Federico II di Svevia…

Foto di Dattilo Valentina
Dopo essermi gustata la vista faccio il percorso inverso per tornare sul corso, cerco con lo sguardo qualcosa che mi sembra interessante da fotografare, per i miei ricordi. Non devo attendere molto.

Foto di Dattilo Valentina
Foto di Dattilo Valentina

Foto di Dattilo Valentina
Mi trovo costretta ad ammettere di non aver mai prestato molta attenzione a ciò che la villetta antistante la Cattedrale ha al suo centro, come fosse un cuore. E' il monumento ai caduti in guerra. Scorgo cognomi familiari, "tipici".


Foto di Dattilo Valentina
Foto di Dattilo Valentina

Mi colpiscono alcune sue parti, quei particolari non possono che essere apprezzati ed ammirati...

Foto di Dattilo Valentina

Foto di Dattilo Valentina
L'ex Piazza d’Armi si riposa ed ora è praticamente deserta e si vede ancora di più quanto sia effettivamente grande.

Foto di Dattilo Valentina
Passo dalle "luci calde" del centro storico a questa piazza che sembra il trionfo delle "luci fredde", il trionfo delle luci a led. A me piace. Mi sembra la giusta opposizione che caratterizza una città fatta di "cose" antiche e di radici che affondano nel terreno proprio come quelle del grande albero in piazza, e il moderno, la città che va avanti e che vuole guardare in avanti.


Foto di Dattilo Valentina
Foto di Dattilo Valentina

Mentre ritorno a casa do uno sguardo fugace alla vetrina di una libreria dalla quale passo ogni giorno ed ecco che lo sguardo cade proprio su qualcosa che ha a che fare con la città e che ha a che fare con noi. Scatto una foto altrettanto fugace…


Foto di Dattilo Valentina

… le luci della città mi accompagnano fin sotto casa e sembrano volermi dare la buona notte.

Dattilo Valentina

domenica 9 marzo 2014

La Frassia

Carnerevalu è morto, l'avevano sentito arrivare con la sua ubriaca voce in rima al colorato vestire.

Nel mio paese, San Giovanni in Fiore, il Carnevale stranamente è una buona occasione per "smascherare" o meglio "denunciare", in rima, le misfatte, le furbate e le bizzarre avventure dei personaggi politici e popolari del luogo, che durante l'anno sono stati al centro dei pettegolezzi. Buffi, arguti e stravaganti: i Frassiari, sono dei veri e propri poeti-cantastorie, il paese ne ha visti e sentiti tanti... ancor oggi si conserva l'eco delle loro voci e il ritmo frenetico delle loro frassie


Famoso è il verso pungente di Pasquale Spina, poeta dialettale e noto frassiaru. Sono molto felice di riparlare di questo grande uomo, per i miei genitori come per tanti altri amici è stato "Zu Pasquale", una figura di riferimento, come un padre ha saputo unire tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo sotto un'unica lingua: quella dell'arte e della generosità. Qui di seguito voglio proporvi un piccolo frammento della frassia "E rue cummari" estratto dal documentario La camera della memoria, appunti su di un fotografo, un paese, il tempo (1984) dedicato a Saverio Marra (fotografo). Nel canto Pasquale viene accompagnato al tamburello da mio padre Gerardo Leone e alla fisarmonica da Luigi Mele. 




"E rue cummari" racconta  la storia di un ragazzo, Agostino, il quale un giorno camminando lesto per strada viene fermato da due lussuriose  cummari che gli domandano il perché del suo vagare. Coraggioso, il ragazzo si presenta come netturbino: ... tanto bravo da pulire puru u giardino...le due signore interpretano male questa sua "presentazione": lo trascinano in luogo appartato e approfittano di lui. 



                                                                                                                      Maria Claudia Leone

Fuori ed in città... pomeriggio di Carnevale martiranese e lametino!

Di nuovo un pomeriggio fuori città, di nuovo un pomeriggio nel tranquillo Martirano Lombardo, dai nonni. Il cielo è particolarmente limpido, mi colpisce, dopo giorni di nuvole e grigiore vedere l’azzurro acceso rende sereni.

Foto di Dattilo Valentina
Il sole sta calando dietro le montagne, gettando ombre qua e là e macchiando il paesaggio di distese “macchie” di luce. È particolarmente rigido ed in lontananza posso vedere la neve sulle montagne più alte.


Foto di Dattilo Valentina
La tranquillità del paese è rotta da della musica e dal rumore dei clacson che pian piano diventano sempre più vicini … sono i carri di Carnevale! Come dei bambini attratti dallo spirito festoso ci affacciamo dal balcone, ed eccoli finalmente sotto casa. Con la loro semplicità, i loro coriandoli, le stelle filanti, la musica, i colori, le maschere.


Foto di Dattilo Valentina
Foto di Dattilo Valentina

Attirano tutti, molti si uniscono al seguito di persone che festeggiano e salutano dal basso chi come noi curioso si è affacciato per vederli, strappando un sorriso a tutti anche ai nonni. Poi si allontanano, continueranno il loro "carnevalesco" giro per le vie del paese.


Foto di Dattilo Valentina
Sono varie le sfilate di carri in Calabria e tanti i comuni che organizzano manifestazioni ed eventi popolari per il Carnevale. Da Reggio Calabria a Catanzaro, da Amantea a Lamezia terme, con la sfilata di carri organizzata per il terzo anno consecutivo dall'associazione culturale "Carnevale di Lamezia", che ha voluto riprendere una tradizione lametina e "sambiasina". In particolare tre sono state le giornate di festa: cominciata il 2 marzo, per poi proseguire giorno 8 marzo e che si concluderà oggi domenica 9 marzo nuovamente a Sambiase. Sono state tante le novità per questa terza edizione soprattutto per il tragitto seguito dai carri allegorici, infatti diversamente dagli anni precedenti, quest'anno per la seconda giornata la sfilata carnevalesca ha raggiunto la “mia” Nicastro seguendo un percorso per le principali vie del centro città. La sfilata, cominciata verso le 15.30 circa, era decisamente molto attesa, accolta da una marea di gente ed anche da me e dalla curiosità di vedere questi “Giganti dell’Allegria”.

Foto di Dattilo Valentina
Diversi i carri che hanno sfilato e diversi i temi, tra cui uno dedicato al personaggio dei cartoni animati più gettonato ed idolatrato dai più piccoli, Peppa Pig, ma anche personaggi riconosciuti dai più grandi, come i Barbapapà, Super Mario e gli eclettici Simpson, Minnie e Topolino.

Foto di Dattilo Valentina


Foto di Dattilo Valentina
Un altro, invece, ha visto la riproposizione trasformata di una nave; un altro ancora dedicato ai protagonisti della scena politica nazionale accompagnati dalla figura più che riconoscibile di Totò. E persino gli estinti dinosauri!

Foto di Dattilo Valentina


Foto di Dattilo Valentina
Oltre ai carri con le grandi creazioni di cartapesta, ci sono stati anche carri con dj, musica, ballerine e ballerini che hanno danzato sulle note dello zumba fitness, una banda musicale di tamburi della provincia di Vibo Valentia e insieme a loro anche due trampolieri e una coppia di giganti.

Foto di Dattilo Valentina
Anche io da piccola solevo vestirmi per il giorno di Carnevale, girare per il corso di Nicastro e lanciare coriandoli, mentre a casa si facevano e si fanno tutt'ora i dolci tipici, le "chiacchiere". Era davvero come finire nel paese delle meraviglie!

Foto di Dattilo Valentina

Dattilo Valentina