martedì 29 marzo 2016

Pasquetta sul set per "Genti di Calabria"

È il 28 marzo, è il giorno di pasquetta.

Abbiamo deciso di passarla qui a Lamezia, nella tranquillità del Parco Peppino Impastato. Il tempo avrebbe potuto essere più clemente, ma nuvole e vento fresco ormai sono un must della pasquetta. Quando arriviamo ancora non ci sono molte persone (se non un gruppetto, fanno parte di una troupe che sembra pronta a girare, ma devo ammettere che lì per lì non ci facciamo caso più di tanto), ne approfitto e dopo aver passato in rassegna metà parco e dopo puntigliosa ricerca trovo finalmente un meraviglioso albero per poter poggiare le nostre robe e sotto il quale stendere i plaid che fanno tanto pic-nic. Di quell’albero mi sono innamorata, grande e dal tronco così particolare da farmi pensare che forse mi trovavo sotto un ulivo secolare. È diventato il soggetto perfetto per alcuni miei scatti.

Foto di Dattilo Valentina
Non passa molto prima che vengano verso di noi due persone distinte, d’aspetto tranquillo, anche un po’ naif, un uomo ed una donna. Lui ha al collo una macchina fotografica professionale. Si presentano, ha un accento toscano Pino accompagnato da Paola, e ci parlano del progetto “Genti di Calabria”.


È un progetto particolare e ambizioso come pochi, certamente il più interessante che mi sia mai trovata davanti: creare il primo Atlante Umano Universale della Calabria. Praticamente una ricerca antropologica fatta per immagini, con 150-200 foto di calabresi, per un viaggio nella nostra terra fatto dei volti delle persone che ci vivono, scatti che catturano la vera essenza dei calabresi.
Scrivono a riguardo: “Niente paesaggi, niente cartoline di Calabria, nessuna composizione, solo figure umane attraverso le quali, dai più piccoli ai più grandi, raccontare la storia, lo splendore, la sofferenza, la ricchezza, la povertà e la speranza di una Terra meravigliosa che non deve rassegnarsi agli eventi ma costruire il proprio destino proprio come quei volti parlanti ci suggeriscono”.
Sono foto non costruite, certamente non artefatte, ma che raccontano gli uomini, le donne e i bambini della mia Calabria.

Vogliono scattarci delle foto, così diventiamo i protagonisti degli scatti di colui che poco dopo scopriamo essere il Maestro Pino Bertelli (del quale vi invito a scoprire la biografia qui). L’onore non è stato da poco.
Più tardi saremmo stati anche protagonisti, insieme ad altre famiglie e ragazzi lì presenti per la pasquetta come noi, del docufilm “I Colori del Cielo”, per la regia di Francesco Mazza che rientra nel progetto più vasto “Genti di Calabria”. Con la forza dell’immagini riprese si vogliono raccontare l'uomo o la donna “non per quello che si vedono ma per quello che sono e come stanno al mondo”.

Foto di Dattilo Valentina
Nessun copione da seguire, nessuna battuta da ripassare o ricordare, nessuna posa forzata o autoimposta. Soltanto noi, soltanto persone intente a vivere la loro giornata di festa, mangiare tipici piatti da “pasquetta calabrese”, vino, bambini che scartano le uova di pasqua e cani che giocano fra di loro.

Parole d’ordine: essere se stessi, essere calabresi.

Dattilo Valentina