domenica 27 aprile 2014

INSIEME POSSIAMO

Stona un po’ con l’immagine in un certo senso poetica del blog ma mi sembra doveroso dire che si appresta ad essere una domenica 27 aprile storica quella della città di Lamezia Terme. Dopo i 150 anni del mio Liceo Classico c’è da festeggiare un altro importante compleanno: I novantacinque anni della Vigor Lamezia. Fu infatti nel 1919 che Carlo Pietro Baccari fondò l'Unione Sportiva Vigor Nicastro che iniziò l'attività locale nel 1920. Chiamata Vigor a simboleggiare l'incrollabile fede e speranza nel gioco del calcio dei giovani che la componevano con forza, vigore e coraggio, cambiò nome dopo la costituzione del comune di Lamezia Terme, in modo da rappresentare la nuova città. La prima divisa della Vigor era composta da una maglia bianca con una larga striscia verde sul petto e pantaloncini bianchi. Il bianco voleva sottolineare la massima lealtà che animava i giocatori, il verde stava a significare la speranza di far sempre meglio e conquistare vette sempre più alte. L'emblema della Vigor era formato dallo scudo in campo verde con la scritta Vigor in oro in una fascia bianca in alto e fascia tricolore in basso. La torre stilizzata che campeggia nel logo della Vigor Lamezia è il bastione di Malta, il quale, essendo un simbolo monumentale cittadino, si trova anche nello stemma comunale di Lamezia Terme.


Un vero e proprio evento che coincide con una importante partita giocata allo stadio Guido D’Ippolito e che coinvolge letteralmente l’intera città, tanti sono i balconi, le strade, i lampioni tappezzati ormai da giorni dai colori della squadra, Lamezia si è vestita di bianco e di verde come se fosse una festa patronale e si appresta a festeggiare come non mai. Anche chi non segue la squadra non può fare a meno di essere contagiato da tutto l’entusiasmo dei tantissimi tifosi. A tal proposito ammetto con un caro amico e tifoso della Vigor, Claudio, di non essere molto ferrata sull’importanza della partita, chiedo così a lui di spiegarmelo :” In 95 anni di storia la Vigor è arrivata massimo in serie C2. […] Dal prossimo anno ci sarà una storica riforma dei campionati: dopo circa 50 anni, la serie C2 scompare e ci sarà la cosiddetta Lega Pro Unica, ovvero la serie C unica. Ciò significa che l’ ordine, dal prossimo anno, sarà: serie A, serie B, serie C unica e poi iniziano i campionati non più professionistici ma dilettanti. Quest’ anno la vigor è in serie C2. Ora, per fare questa storica riforma, che fine faranno le attuali squadre di serie C2 visto che dal prossimo anno scompare? È stato deciso che metà delle squadre (cioè 9) verranno promosse nella lega pro unica e le altre 9 retrocedono tra i dilettanti. Le prime 8 vengono promosse direttamente, per stabilire la nona si fanno i play out tra le 4 squadre che vanno dal nono al dodicesimo posto e di queste una sola si salverà, le altre retrocedono. Ora la Vigor è ottava, se oggi vince e un'altra squadra che si chiama Tuttocuoio non vince, la Vigor sarà matematicamente ottava e quindi nella lega pro unica. Se invece qualcosa va storto, bisognerà aspettare l’ ultima giornata di campionato, domenica prossima. L’evento storico sta nel fatto che in 95 anni di storia la Vigor non è mai arrivata nella terza serie nazionale, sarebbe la prima volta che arriva così in alto.” Lo ringrazio e penso che per chi davvero ci crede sarà una giornata a metà tra ansia e gioia.

Ancora più importante è che calcio e pallavolo si sono unite sotto il segno della solidarietà e della beneficenza. Attraverso un comunicato stampa la Vigor Lamezia Calcio e LaFusion Volley Lamezia (ilsap Lamezia) hanno ribadito la loro presenza e il loro impegno nel prendere parte al Progetto di Solidarietà “INSIEME POSSIAMO” promosso dal Centro Commerciale Due Mari e dall’Associazione U.N.I.T.A.L.S.I. Di Lamezia Terme, con il patrocinio della Regione Calabria, la Provincia e Comune di Catanzaro, Comune di Lamezia Terme, Comuni dell’Unione Monte Contessa (Comune di Curinga, Maida, San Pietro a Maida, Cortale e Jacurso), Comune di Feroleto, Comune di Sersale e dell’Azienda ASP di Catanzaro.


L’obiettivo era quello di raccogliere 30 mila euro per dotare il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Lamezia Terme di una sala di terapia semi-intensiva. Attraverso una serie di eventi è stata promossa una lotteria e con soli due euro si poteva comprare un biglietto ed avere così la possibilità di partecipare all’estrazione che si terrà il 13 settembre. Inoltre sono stati ben 100 i buoni shopping messi in palio dal Centro Commerciale Due Mari. In particolare il 25 aprile, dalle ore 17.00 la Società, la Squadra, la Scuola Calcio sono state presenti al Centro Commerciale per aiutare i volontari a vendere i biglietti, e intrattenere tutti coloro che molto gentilmente hanno voluto dare il loro contributo, in un "campo di calcio" allestito per l'occasione trascorrendo “qualche ora rigorosamente biancoverde”.


Inoltre dalle ore 18:00 alle ore 20:00 è stata trasmessa una diretta a livello regionale dagli studi televisivi di ST TELEVISION. Tanti sono stati gli ospiti:
Dr.ssa Simona Notarianni – Direttore Centro Commerciale Due Mari
Dr. Ernesto Saullo – Primario reparto pediatria ospedale Lamezia Terme
Dr. Luigi Benvenuto – Presidente Unitalsi
Vigor Lamezia Calcio – squadra e staff
ILSAP Pallavolo Maschile – squadra e staff
Yamamay Lamezia Volley – squadra e staff
Royal Team Lamezia calcio femminile – squadra e staff
LIPAMBIENTE CALABRIA nella persona di Antonio Arcieri insieme ai volontari della Protezione Civile
Marcello Francioso – Responsabile Radio Energy

Il 26 aprile, come una sorta di staffetta, è toccato alla Fusion Volley Lamezia aiutare, a partire dalle ore 17, i volontari e coinvolgere i visitatori nell’iniziativa offrendo biglietti e spiegando le motivazioni del progetto, regalando cartoline autografate, simulando scherzosamente azioni di gioco, regalando gadget e dando l’opportuna di scattarsi una foto con tutti coloro che avessero avuto voglia di dare il loro contributo comprando i biglietti della lotteria legata al progetto. Insomma  passare qualche ora “gialloblù”.


La squadra questa domenica è impegnata in trasferta nella partita con il Casandrino. Come per la Vigor anche questa è una partita importante, nel caso di vittoria schiacciante la squadra si porterebbe a casa la quattordicesima vittoria consecutiva e si troverebbe a soli 2 punti dalla prima in classifica Alessano, avrebbe così l’opportunità, nello scontro diretto, di giocarsi il primo o secondo posto sperando allo stesso tempo in un passo falso del Cosenza.
I nostri giocatori sono chiamati a dare il massimo e noi da “terra calabra” li sosterremo come sempre con il nostro tifo.


Società, squadre e soprattutto lametini uniti per vincere, e festeggiare, non solo le rispettive partite ma anche quella per i bambini, soddisfando tutte le aspettative e dimostrando ancora una volta che il loro, il nostro, è un grande cuore. In bocca al lupo!

A poche ore di distanza l'una dall'altra sono arrivati i risultati di entrambe le partire... entrambe le nostre squadre hanno portato a casa una vittoria. La Vigor Lamezia vince per 2 a 1, si aggiudica così la promozione in Lego Pro unica. Su internet già impazzano le varie notizie, un giornale online scrive:”Festa grande al fischio finale e invasione di campo con i supporter biancoverdi felici dopo tanti anni d'attesa. Caroselli in città con fuochi d'artificio e festa che proseguirà per tutta la notte.” L' Ilsap Lamezia dal canto suo si porta a casa ben 3 punti con una fantastica vittoria fuori casa, sofferta e combattuta ma che, come detto, ci porta a 2 punti dalla prima in classifica. Il passo falso del Cosenza non è arrivato ma che dire oggi Lamezia può festeggiare doppiamente ed essere doppiamente orgogliosa!

 Dattilo Valentina


domenica 20 aprile 2014

Volti - Francesco Caloiero

Aprile 2014.

Il blog si riempie con una rubrica in più: "Volti". Da tempo meditavo di realizzare questo progetto e ora sono contenta di aver abbastanza materiale per avviarlo.
"Volti" si apre con una breve e simpatica intervista a un mio compaesano, artigiano e artista; che con grande disponibilità e pazienza mi ha accolta nel suo "mondo", la sua piccola bottega situata nel centro storico di San Giovanni in Fiore.


"Fa freddo oggi...!" così commentiamo questa strana giornata di aprile io e mio fratello mentre stiamo recandoci presso il centro storico del nostro paese. "...mina gacciulle!" direbbe mia nonna. La luce è così avara che come un saluto, la gente incontrandosi riutilizza la solita "Eh! Si sono invertite le stagioni...!". Ricordo una simpatica storiella, in dialetto, raccontatami qualche giorno fa da mia madre:

Socra e Nora

-Bona venuta, norama, 'mpalazzu,
te via durare quantu a nive e marzu!
-Bona venuta, socrama jentiele,
te via durare quantu a nive a apriele!

[-Benvenuta, nuora mia, nel palazzo (in casa),
dovresti durare quanto la neve di marzo!
- Benvenuta, suocera mia, gentile,
dovresti durare quanto la neve ad aprile!]

La suocera dando il benvenuto alla nuora le augura di campare/di durare quanto la neve di marzo- che si scioglie velocemente. La nuora risponde, augurando alla suocera di durare quanto la neve di aprile che si scioglie prima di giungere a terra.

Insiste il vento e allunghiamo il passo lungo il lastronato in granito, e finalmente giungiamo di fronte alla bottega di Francesco Caloiero. 





Incorniciato da attrezzi e minuterie di ogni genere, disturbiamo Francesco, che intento ad incollare una guarnizione su quello che a prima vista sembra un carretto, ci incita ad indovinare: 
-"Secondo te cos'è questo?
-"Un carretto...?"
-"Sì, e magari c'è anche quell'uomo che vendeva gelati...!"




-"Chissa è 'na biga romana!". Me ne spiega la realizzazione, il suo è un lavoro di riciclaggio: il collare di una mucca, vecchie spille, pomelli, cordicelle, guarnizioni varie e "liste e ligna" da lui lavorate. 
Accetta di esser intervistato e inizia col dire: "La mia è un'arte povera"- come da insegna- sottolinea più volte che tutto quello realizza "...nasce dal nulla! Assemblo i pezzi e nasce qualcosa di nuovo...". Gentilmente mi invita a fare tutte le foto e le domande che voglio. 
Giocando con un vecchio stereo inserisce una nuova cassetta: "I Nomadi su finiti, jimu a Renato Zero..." - è sempre accompagnato dalla musica anni '60-'70 mentre lavora.


Mentre è intento a scegliere il pezzo 'giusto', con i miei occhi abbraccio la piccola bottega e nella mia mente improvviso nuove domande. Antico e moderno, locale e no, condividono lo stesso e stretto spazio...


Tra le diverse opere esposte non posso non notare la simpatica pacchiana-gioconda.




Il pigmenti li prepara da sé, di base utilizza lo smalto ad acqua lucido e con grande maestria riesce in poco tempo ad ottenere i colori che desidera. 
-"Come stavo dicendo la mia è un'arte povera, io utilizzo di tutto e di più... delle vecchie tegole..."- mi fa notare le tegole di cui va più orgoglioso.


Continua mostrandomi altri esempi del suo lavoro: "U viri chissu...? Era nu schienale e na secia..."


-"Lì invece ho utilizzato uno sportello da cucina..."- sul quale ha rappresento l'Abbazia florense, soggetto ripreso in altri lavori...



-“Chissa invece è na fetta di pietra e sona puru!"- mi racconta che una volta, per caso, urtandoci ha emesso un suono simile a quello delle campane, me ne dà una prova...





Tra gli oggetti strani appesi alle pareti vengo attirata da "Wanted dead or alive", domando a Francesco chi sia l'uomo vestito da capo indiano, ironizzando ma con un tono abbastanza serio, quasi da attore teatrale, impettito afferma: "Si chiamava 'mo vengo anch'io' ma in realtà non venne mai, anzi non si fece mai vedere perché era timido".


Divertito mi racconta di quando scattò questa fotografia e di come il fotografo, privo di talento, fece un fotomontaggio "arrangiato": "M'ha conciato da capo indiano... non era nemmeno un fotografo professionista perché non m'ha detto 'si tolga gli occhiali da sole' e meno male che il braccio era abbassato sennò si vedeva anche l'orologio..."

 Lo stereo suona suona Mi vendo di Renato Zero. Mi mostra delle conchiglie dipinte...


Proseguendo nell'intervista, domando chi da sempre è stato il suo pittore preferito e se abbia avuto un maestro, una guida che ha influenzato i suoi lavori, risponde dichiarando di essere autodidatta e  di  essere un grande amante della pittura di MattiaPreti, che definisce "volpone!": 
-"Un maestro ma nello stesso tempo era un volpone. Era bravissimo, nessuno lo mette in dubbio, ma era un furbacchione perché quando realizzava le sue opere lavorava con il fratello che era più bravo di lui. Quannu faciamu i quadri, un'opera, l'opera veniva realizza dal fratello, lui metteva l'ultimo tocco e se la firmava... come mai non viene mai citato il fratello?".

In un angolino nascosto, irrigidito, sta questo fantoccio mummificato, Francesco ironizza dicendomi: "Questo sarò io 20 anni dopo la mia morte..."



Tante sono anche le foto appese alle pareti e sugli scaffali...


Mostrandomi la differenza tra una foto e l'altra, tra famiglie e volti diversi mi racconta com'erano difficili quei tempi lì, come tra familiari si ci voleva bene e come la generosità e la creatività abitassero presso le famiglie più povere.

In una di queste foto c'è anche lui da piccolo che insieme ai suoi fratelli giocava vicino "allu manganu" (l'antenato del moderno girello per bambini). 
-"Secondo te 'u più biellu chi è?! Secondo te 'u più biellu chi è?! La pacchiana in fondo è zia Maria, zia Maria a santara... io sono chillu più pieno"

Francesco è il primo partendo da destra


-"Questo maiale sembra un bue!" afferma descrivendo la foto appesa alla parete sopra lo stereo e continua raccontando che il padrone dell'animale, non uccidendolo, ha voluto preservarne la razza:  "...è morto di vecchiaia, e solo dopo se lo sono mangiato!"


Altra bizzarria è la testa di cavallo, grazie alla quale vinse una scommessa: doveva realizzare la testa in terracotta in 4 minuti; ora è in bella mostra nella sua bottega, e non solo testimonia la sua bravura ma anche la rapidità e la vivacità nell'eseguire anche le più piccole opere. 




L'era del cinghiale bianco di Franco Battiato e dei minuti miagolii: entra Jessy, un nome troppo dolce per un gattone della sua stazza, Francesco lo accarezza un po' assecondandone la voglia di coccole e ritorna a lavorare. Jessy, e non vuol andar via e sdraiato continua a rotolarsi per terra.


"Mezzogiorno, è ora di andare a mangiare...", mio fratello ha fame, insiste... mi vedo costretta a terminare l'intervista. Francesco vorrebbe farmi vedere qualche sua altra opera e qualche suo altro "reperto" ma il tempo stringe come lo stomaco all'ora di pranzo. Ci congediamo con la promessa di andare a trovarlo altre volte, magari "con più calma", si dice sempre così... ringrazio Francesco e ritornando a casa ripenso alla sua genuina schiettezza, e a come la positività e l'umiltà siano i "colori" migliori per affrontare il  rapporto che si ha con l'arte e la vita in generale. 




                                                     
   Maria Claudia Leone

venerdì 11 aprile 2014

Il mare a primavera

Chi lo ha detto che al mare si va solo in estate? Il suo richiamo con i primi tepori stagionali si fa sentire. La primavera è capricciosa e spesso alterna cattive giornate a giornate splendide, come quella di ieri. Il ricomparire del sole infatti basta per farci tornare su quelle spiagge, riavere il contatto con quella sabbia.  

Foto di Dattilo Valentina

Approfittando della compagnia su quelle spiagge ci sono tornata anche io, dopo un’assenza di molti mesi ed un intero inverno in mezzo. Dopo la passeggiata e dei lunghi respiri di aria marina torno verso la macchina con il mio piccolo bottino di conchiglie e con in più la scoperta di piccoli laghetti “maricelli” che con il tempo si sono formati proprio a ridosso della spiaggia e che formano un paesaggio a parte,  come se con un solo passo ci si trovasse in un altro posto e non più lì.

Foto di Dattilo Valentina

Foto di Dattilo Valentina

È primavera e ricordo perfettamente che quando ero più piccola andavamo con la famiglia presso la località “Caposuvero” e facevamo il bagno già dal primo maggio. L’acqua ancora freddina si bilanciava benissimo con il calore già intenso del sole. Si dirà:“erano altri tempi” , ma tutt’ora qualche temerario lo fa. Del resto il nostro mare è sempre lì e ieri io e lui ci siamo ritrovati.

Foto di Dattilo Valentina

Foto di Dattilo Valentina

Arrivo a Falerna. Una volta lì non potevo non andare a prendere un gelato al “Bar Vittoria”, mi piace la vista da lì e mi da subito la sensazione che la bella stagione sia finalmente arrivata.

Foto di Dattilo Valentina

Foto di Dattilo Valentina

Sono andata poi sul lungomare, tanti i ricordi anche lì soprattutto quando aveva il suo “vecchio” aspetto,  molto più semplice, andavo lì  ogni domenica, con le giostre strapiene di bambini che difficilmente si staccavano da quelle luci e da quelle canzoncine se non dopo almeno tre giri, e poi qualche bancherella qui e là. Bello anche il suo aspetto attuale, con tanti stand, localini, pizzerie e gelaterie e le immancabili palme . Purtroppo spesso le mareggiate invernali arrivano a danneggiare quello che si trovano davanti, è lì che si capisce la reale potenza del mare, come a voler dire che vuole riprendersi quello che l’uomo forse gli ha rubato. Negli ultimi inverni anche il lungomare di Falerna ha subito dei danni, però alle porte dell’estate come per magia sarà pronto a ricominciare la sua stagione!

Foto di Dattilo Valentina

Il mare d’inverno si dice sia malinconico

Foto di Dattilo Valentina

ma il mare a primavera per me è rinascita, positività ed ora non resta che aspettare che torni ad avere la compagnia che merita, quando le spiagge saranno di nuovo popolate. Io nel mio piccolo gli ho fatto compagnia per un intero pomeriggio.

Foto di Dattilo Valentina

Foto di Dattilo Valentina


Dattilo Valentina