"Marzo
pazzerello, guarda il sole e prendi l'ombrello!" Eheheh! Si potrebbe dire
lo stesso di settembre. Le passeggiate si fan sempre più rare e si riscopre il
dolce sentimento di protezione che danno le mura domestiche; come gatti sedentari
ritorniamo a far le fusa a un sole pigro o addirittura assente.
Nel
grembo della sera la mente trova fertilità nel raccontare ricordi...
Estate...
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D'un tratto rivivo
questo momento, il verde odoroso degli alberi e le fulgide ciglia del sole d'agosto...
Sempre
domenica...
Fantino
Gli ori del sole d'agosto sono i
più preziosi:
s’incastonano tra le pietre...
s’incastonano tra le pietre...
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accarezzano le foglie
del fico...
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e scivolano sulle basse tegole di una casa
diroccata...
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Nell'aurea festa, il
sole inghirlanda il capo di chi come me, vorrebbe trovare l'assoluto nel relativo.
Le tasche colme di sassi e fiorellini ora stipati nella mia piccola "Sila" (scatolina nella quale conservo 'ricordi' di ogni mia passeggiata nel verde). Ero già stata a Fantino (frazione del mio paese, San Giovanni in Fiore), qualche estate fa o forse più. Paese abbandonato, non è rimasto nulla e questo nulla stimola la fantasia, ti vien spontaneo domandare a queste pietre, mute testimoni di un tempo che si può soltanto immaginare.
Le tasche colme di sassi e fiorellini ora stipati nella mia piccola "Sila" (scatolina nella quale conservo 'ricordi' di ogni mia passeggiata nel verde). Ero già stata a Fantino (frazione del mio paese, San Giovanni in Fiore), qualche estate fa o forse più. Paese abbandonato, non è rimasto nulla e questo nulla stimola la fantasia, ti vien spontaneo domandare a queste pietre, mute testimoni di un tempo che si può soltanto immaginare.
Caccuri
Arrivati a Caccuri, ciò che cattura da subito lo sguardo è il famoso castello...
Castello troneggia su di un' imponente formazione rocciosa sulla
quale si situa l'intero paesino.
Una simpatica Giulietta saluta dal suo balcone e augura una buona passeggiata. Il mezzogiorno stampa sui muri ombre fugaci di mici affamati e colli lunghi di lampioni.
Poi la chiesa di Santa Maria del Soccorso...
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foto di M. Claudia Leone |
Una simpatica Giulietta saluta dal suo balcone e augura una buona passeggiata. Il mezzogiorno stampa sui muri ombre fugaci di mici affamati e colli lunghi di lampioni.
Poi la chiesa di Santa Maria del Soccorso...
Dall'orologio del campanile il tempo sembra essersi fermato...
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Il paesino conserva ancora intatte le "originalità" di tempi lontani, come questa simpatica insegna probabilmente anni '70: chissà cosa saranno questi "diversi"...?
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Santa Severina
Santa
Severina, di te hanno scritto:
« C’è
una città turrita nelle terre calabresi, di non oscuro nome,
là dove scorre l’onda del nebbioso Neto,
posta sull’alto di un monte, su rupi
rocciose,
e meglio di ogni altra cinta da lunga
cerchia difensiva »
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Le alte merlature del castello indicano un cielo caldo e terso, nella quiete del pomeriggio qualcuno ha lasciato una seciulla sotto al sole...
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Ah! Le Api...! Ogni
piccola viuzza propone un proprio motocarro, sono ovunque, i colori preferiti:
azzurro e verde bottiglia.
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Ed ecco la famosa Cattedrale di Santa Anastasia...
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All'interno, tra gli
affreschi domina la tecnica del trompe-l'œil, cornici dipinte ingannano l'occhio
dell'osservatore:
Inganno, inganno... che tutti questi ricordi non
siano l'inganno di un momento vissuto come un sogno...?
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Qui termina la passeggiata,
ritorno al presente e al piovoso settembre che come ogni anno vorrebbe trattenere gli istanti dell'estate appena trascorsa in lunghe ore di pigrizia e ricordi.
Maria Claudia Leone
21 settembre 2013